Cura delle piante

Erbe infestanti: quali sono e come estirparle

Chiunque, appassionati di giardinaggio o meno, si è scontrato almeno una volta con le erbe e le piante infestanti. Questi vegetali spontanei, noti anche come malerbe o erbacce, sono tutti quegli ospiti indesiderati di ogni giardino, orto e prato che non hanno alcun ruolo, neppure decorativo, e che, per di più rubano acqua, luce e nutrimento alle piante coltivate. Proprio per questa ragione, e anche per rendere più gradevole la vista, è fondamentale per ogni “pollice verde” saperle riconoscere ed eliminare nella maniera più rapida possibile. Vediamo insieme quali sono le specie più comuni e come possono essere efficacemente estirpate.

 

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COS’E’ UNA PIANTA INFESTANTE

Sebbene abbiamo ben chiare nella testa le immagini delle infestanti più comuni, come il cipero, la romice o il dente di leone, spesso si crede erroneamente che siano solo queste le piante “infestanti”. In realtà, qualunque specie vegetale che si palesa prepotentemente in una zona può essere definita infestante; di conseguenza, tecnicamente parlando, anche la più graziosa pianta ornamentale ha il potenziale per diventare un’infestante, a patto che goda di tutte le condizioni climatiche che le permettono uno sviluppo spropositato. Quelle che hanno più successo però si caratterizzano per due caratteristiche: rusticità elevata, per resistere a mancanza di acqua e ad esposizioni dirette o prolungate alla luce del sole, e semi piccoli e leggeri, che possano essere sparpagliati con facilità dal vento su di un’ampia area.

LA CLASSIFICAZIONE BASILARE

Prati, giardini, frutteti, terrazzi, vialetti, aiuole e sotto i muri: le malerbe sono in grado di crescere ovunque. In alcuni casi potrebbe essere non semplicissimo riconoscerle, eccezion fatta per le specie più comuni; per questa ragione, vi forniamo un breve elenco di piante infestanti che per semplicità di classificazione differenzieremo in piante a foglia stretta e a foglia larga. Le prime sono relativamente semplici da riconoscere, dato che la loro germinazione avviene in primavera e in autunno; le foglie tendono a svilupparsi molto in larghezza e, a differenza di quelle a foglia stretta, queste piante possono anche fiorire. Fra queste, le più comuni sono: il Trifoglio, la Veronica, la Romice, la Bellis Perennis e il classicissimo Tarassaco o Dente di Leone. A differenza di queste, le infestanti a foglia stretta si differenziano per la forma allungata e affusolata delle foglie e per il periodo di fioritura, che si estende da inizio maggio fino a fine agosto. Una caratteristica peculiare di questa tipologia di piante è che hanno una vitalità ancora più spiccata rispetto alle loro cugine a foglia larga: i loro semi, infatti, possono rimanere in vita per anche 7 anni. Esempi di questa tipologia possono essere la Gramigna, la Setaria, il Cyperus, la Digitaria e la Fienarola.

LA PREVENZIONE: LA STRATEGIA MIGLIORE

In ambito di salute umana, la miglior forma di cura è la prevenzione; non dovrebbe sorprendere che, trattandosi di organismi viventi, questa strategia valga anche per evitare la formazione delle infestanti. A questo proposito, lasciare il terreno “scoperto”, ossia senza coltivazioni di alcun genere, porterebbe all’insorgere quasi immediato di queste piante, che non troverebbero alcun rivale per il proprio sviluppo. Se intendiamo lasciare una superficie del nostro giardino senza vegetazione, dovremmo immediatamente ricoprire l’area interessata con del telo pacciamante. Altro indicatore di rischio è la terra riportata: se dobbiamo effettuare lavori con suolo proveniente da altre zone facciamo molta attenzione, dato che i semi infestanti potrebbero essere già presenti. Per impedire che le malerbe producano seme, nonostante magari siano già in via di sviluppo, si può eliminarle prima che producano spighe o soffioni, cosicché i semi non siano in grado di diffondersi.

COME ESTIRPARLE

Se proprio però non fossimo riusciti ad evitare che queste piante prendessero possesso del nostro giardino, è necessario intervenire con i “grossi calibri”: la buona vecchia zappa e paletta oppure sostanze naturali per diserbo. Se l’erpicatura superficiale risulta efficace con le piante più giovani e quando il terreno è bagnato, la paletta permette un lavoro più preciso e in generale più efficace. Infatti, con la paletta ci sarà più semplice estrarre dal terreno l’intera pianta con l’apparato radicale intatto, evitando che le radici rimaste sottoterra possano generare nuove ricrescite. Mentre questa tecnica si adatta meglio ad aree limitate o coltivate, come l’orto, più in generale potremmo optare per soluzioni più drastiche; l’acqua bollente versata direttamente sulle piante è un rimedio spesso usato, ma possiamo impiegare anche un mix d’acqua e aceto di vino bianco in parti uguali da vaporizzare sopra gli ospiti indesiderati.

Ora che sai dove, come e quando intervenire, non ti manca altro che mettere in pratica questi consigli e, a giudicare dal ritmo di crescita di queste malerbe, siamo sicuri che verranno testati in poco tempo!

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